Cooperativa agricola Barracca al Mercato della Terra: gli agrumi della seconda chance

Cooperativa agricola Barracca al Mercato della Terra: gli agrumi della seconda chance
La storia dell’azienda agricola Barracca di Gioiosa Ionica inizia due anni fa con Gabriella, imprenditrice o meglio lavoratrice consapevole (come lei stessa si definisce), e i suoi due soci che, dopo aver lavorato insieme in un’altra cooperativa, decidono di mettersi in proprio e dedicarsi all’agricoltura biologica degli agrumi. L’azienda, che impiega 5 dipendenti e 9 famiglie stagionali, ha un’identità sociale molto forte perché parte del team è composto da ex detenuti e giovani migranti. 
 
Gabriella ci racconta quanto questo lavoro sociale gli sta a cuore: “Cerchiamo di dare dignità alle persone attraverso il lavoro, riscattando coloro che sono considerati gli Ultimi della società”. In effetti, la mancanza di opportunità di ottenere qualifiche all’interno delle prigioni rende arduo il reinserimento nel mondo del lavoro di chi esce da un percorso carcerario, soprattutto in un’area fragile come quella della Locride. Per non parlare dei pregiudizi nei confronti degli ex detenuti, che fanno sì che nessuno dia loro credito. Barracca ha scelto di proporre un percorso alternativo alle persone escluse della società, grazie anche ai due soci di Gabriella, anch’essi ex detenuti che conoscono bene le difficoltà di integrazione. 
 
L’azienda agricola fa anche parte di Assalto al Cielo, una cooperativa che lavora con persone uscite dal carcere per combattere la disoccupazione. Da un punto di vista femminista, lo scopo è quello di inserire donne nell’azienda, anche se il lavoro è fisicamente impegnativo e che, fortunatamente nel Sud ci sono meno detenute e meno donne migranti rispetto agli uomini. In linea con questo approccio di giustizia sociale, la cooperativa Barracca garantisce che i dipendenti possano vivere del proprio lavoro grazie a uno stipendio dignitoso; mentre il minimo sindacale corrisponde a 7,14€ netti all’ora, la cooperativa offre uno stipendio di 9,14€ netti all’ora.  Gabriella ci spiega: “Il nostro obiettivo è di arrivare a 10€ netti all’ora entro un anno: pagare con un giusto contratto, dare dignità al lavoro e soprattutto lavorare e mangiare sano”.
 
Mangiare sano parte dalla riscoperta delle tradizioni della terra. Non essendoci una pianura, i terreni sono costituiti da piccoli appezzamenti sparsi per una trentina di chilometri a Gioiosa nei paesini limitrofi: Ardore, Siderno, Roccella Ionica, Caulonia, Riace Marina. La costa ionica offre una serie di peculiarità e di prodotti tipici che l’azienda coltiva: arance, limoni, bergamotti, pompelmi, kumquat, cedri, mandarini, clementine. Il Bergamotto che ha ottenuto l’IGP poco fa, ad esempio, si raccoglie sui 100 chilometri che vanno da Melito a Monasterace. Grazie al sole e al rispetto delle stagionalità, gli agrumi sono di ottima qualità e si dice che creino dipendenza, soprattutto le arance da spremuta; chi li assaggia una volta, non vuole più comprare altre varietà. A Roma, i dipendenti della Barracca vengono così chiamati gli spacciatori di agrumi.

Dato il clima tropicale degli ultimi anni, l’azienda si è diversificata coltivando anche mango e banane, ma l’80% del lavoro si basa ancora sugli agrumi. Gli agrumi vengono utilizzati anche per creare prodotti derivati come marmellate, liquori e prodotti sott’olio. Inoltre, vengono allevati alcuni maiali, che consentono una piccola produzione di salumi (soppressate, ‘nduja e salsicce) realizzati con il metodo tradizionale. Oltre a questi prodotti, la natura fornisce altri due elementi che crescono naturalmente: l’origano e il finocchietto selvatico, di cui vendono i semini. Come precisa Gabriella: “Nella cucina calabrese, in particolare in questa zona, il finocchietto selvatico viene spesso usato per la preparazione di salami o per cucinare la minestra di verza o altri derivati”.
Per quanto riguarda la vendita, l’approccio della cooperativa non è quello di rifornire i canali della grande distribuzione ma i piccoli mercati contadini e biologici. Invece di conservare gli agrumi in un magazzino di celle e frigoriferi, il metodo di lavoro si basa sulla freschezza dei prodotti: ogni settimana, una squadra va a raccogliere la frutta in Calabria, ogni martedì parte il carico per Roma e da mercoledì a domenica gli agrumi vengono distribuiti.

La cooperativa partecipa ai mercati Slow Food, ma rifornisce anche altri venditori del Lazio che non producono agrumi e hanno la possibilità di avere fino al 30% di prodotti biologici diversi dai propri. Oltre ai mercati, i prodotti possono anche essere consegnati a domicilio con un minimo di spesa (per compensare il costo della benzina). Per consentire ai singoli di acquistare la quantità di agrumi desiderata, Barracca distribuisce attraverso i gruppi di acquisto (anche nei condomini) una volta ogni 15 giorni, in tutta Roma e provincia.“Cerchiamo di venire incontro al consumatore, o meglio al sostenitore, visto che sostengono anche il progetto che abbiamo messo in piedi”. Nel resto dell’Italia, gli agrumi vengono distribuiti anche nel Nord, in città come Torino per esempio.

“Questi sono i nostri prodotti, questo siamo noi, quello che vorremmo noi è rendere sostenibile il lavoro, dare accessibilità ai prodotti bio”, Gabriella comprende la crisi, ma sottolinea che i prezzi sono stati calcolati per rendere sostenibile la vita di chi ci lavora, e quindi per non sfruttare nessuno, e per garantire la certificazione biologica, che ha un costo notevole, soprattutto in Calabria. Altri costi, come la mancanza di pioggia, ad esempio, che obbliga ad annaffiare gli aranceti con un pozzo a corrente. La grande sensibilità e umanità di questa cooperativa si vede anche nel rapporto con Slow Social Market, al quale dona continuamente grandi quantità di agrumi, e non solo.

Gabriella condivide con noi alcune ricette a base di agrumi da realizzare a casa. 
Per uno spaghetto olio e peperoncino, ci consiglia di grattugiare sopra scorze di cedro o di bergamotto. Per il sorbetto a base di limoni o di cedri: tagliate i limoni a fettine sottili, passateli nello zucchero e disponeteli in ciotole di vetro con chiodi di garofano in mezzo, avvolgeteli in una pellicola e metteteli in freezer. Dopo qualche ora, avrete un sorbetto al limone. Un altro suggerimento di Gabriella è di essiccare la buccia di bergamotto, arance o altri agrumi, cuocerla in  forno qualche minuto e poi frullarla per ottenere una polvere che può essere utilizzata per preparare dolci. Ai Campionati italiani di cucina 2023, hanno vinto i calabresi con una ricetta a base di bergamotto e un’altra a base di cedro, 2 ingredienti caratteristici.

Per assaggiare gli agrumi della realtà Barracca e saperne di più su questo bell’esempio di inclusione sociale, ci diamo appuntamento al Mercato della Terra ogni seconda e quarta domenica del mese dalle 10 alle 17 alla Città dell’Altra Economia, Largo Dino Frisullo.
 
di Roxane Escalettes

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