SLOW MEAT, CICCIA? POCA MA BUONA

SLOW MEAT, CICCIA? POCA MA BUONA

Francesco De Augustinis, giornalista free lance d’inchiesta e documentarista, ci spiega come la carne bovina degli allevatori che hanno occupato le terre degli indigeni MyKy in Brasile arriva in Italia e in Europa. Secondo i dati Eurostat infatti, l’Italia ha importato 23,5 mila tonnellate di carne bovina congelata, per un valore di 137 milioni di euro, e 1,1 mila tonnellate di carne bovina refrigerata, per un valore di 8,2 milioni di euro. Sempre dal Brasile nel 2021 l’Italia si è confermata il principale importatore europeo di pelle, per un valore di altri 175 milioni di euro.

In Italia la carne di manzo brasiliana è utilizzata principalmente per produrre Bresaola della Valtellina e carne in scatola, con una piccola fetta destinata al mondo della ristorazione. Slow Food Roma invita tutti ridurre il consumo di carne e in ogni caso a scegliere la carne proveniente dagli allevamenti estensivi italiani e dalla pastorizia del nostro paese.

Slow Food con la campagna Slow Meat invita a preferire consumi ragionati di carne e a fare scelte pensando all’impatto ambientale, al benessere degli animali e alla tutela del lavoro. La campagna sostiene i produttori di piccola scala che rispettano questi principi. Mangiare meno carne e di migliore qualità significa creare enormi benefici per la nostra salute e per quella del pianeta, per l’equilibrio del sistema alimentare, la tutela dell’aria, del suolo e dell’acqua.

Per chi volesse saperne di più sulla deforestazione e gli allevamenti industriali, Slow Food Roma organizza proiezioni dei due documentari realizzati da Francesco De Augustinis su questi temi: “Deforestazione made in Italy” e “One Earth”, in particolare per gli Istituti agrari, istituti superiori e i licei.

Se volete organizzare una proiezione, scriveteci a info@slowfoodroma.it
qui per approfondire

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