Si scrive donna, si legge orgoglio

Si scrive donna, si legge orgoglio

Per la giornata della Donna, vi raccontiamo di Gabriella Marando, originaria di Gioiosa Ionica ma ormai romana d’adozione:
è la terza di tre soci dell’Azienda agricola Barracca & Assalto al Cielo, che produce agrumi e derivati bio e, ogni seconda e quarta domenica del mese, partecipa al Mercato della Terra Collettivo di Slow Food Roma. “Il mercato è un luogo di socialità, di umanità anche, perché è vero che si lavora ma allo stesso tempo si stabiliscono delle relazioni umane che in questa società si vanno sempre più a perdere – racconta Gabriella – quindi è bello avere un punto di incontro con gente che fa lo stesso tuo lavoro e capisce qual è il significato di lavorare e fare il mercato. Sicuramente non è un lavoro leggero ma da soddisfazione. Spesso il biologico viene associato a prezzi cari e non accessibili, ma quello che cerchiamo di fare è renderlo accessibile a tutti. 

I nostri clienti li chiamo sostenitori, perché sono sostenitori, oltre che di un progetto, proprio di un modo di nutrirsi sano, ormai ci chiamano per nome, c’è questa vicinanza tra produttore e consumatore che diventa quasi uno di famiglia: è l’aria che si respira al Mercato”.

L’azienda agricola Barracca & Assalto al Cielo non è un’azienda agricola come le altre, i dipendenti sono tutti ex detenute, detenuti oppure migranti reduci da maltrattamenti. La missione di questa azienda è restituire loro il futuro e il posto all’interno della società. Spesso il carcere, invece di educare, risulta solo un’onta e la vita al di fuori delle sbarre è dura perché nessuno ti assume e per loro “La Barracca” è la seconda possibilità. A Roma collaborano in partnership con una cooperativa sociale integrata che si occupa di problematiche carcerarie; tramite questa cooperativa assumono detenute che stanno scontando la pena e che grazie a questo lavoro hanno la possibilità di uscire la mattina in semi-libertà, lavorare e rientrare la sera in carcere.  

Secondo l’’Osservatorio per l’imprenditoria femminile di Unioncamere e Infocamere, l’agricoltura è nella top five dei settori con la più alta percentuale di femminilizzazione; quasi tre imprese agricole su 10, circa il 30%, sono guidate da donne. Una presenza che è andata via via crescendo e consolidandosi dall’educazione alimentare fino all’agricoltura di precisione. Però, la rappresentanza femminile è pressoché inesistente, perché la figura della donna resta ancora subordinata e marginale.
Oltre ad essere un’imprenditrice agricola, Gabriella Marando, è un’attivista del Movimento  “Non una di meno Roma” – che oggi ha indetto a Roma uno sciopero generale contro ogni violenza e discriminazione di genere – e si occupa di questione di genere e di centri anti-violenza a titolo di volontariato. “Lo sciopero serve a sottolineare che l’8 marzo non è una giornata di festa – precisa Gabriella – e che in una giornata come questa, essenzialmente di lutto, non c’è nulla da festeggiare: non ci interessano le mimose, ci interessano i diritti”. L’Italia è indietro su molti fronti e c’è bisogno di fare la propria parte, come Gabriella. 
 
Il  deriva da un  e perché questo si concretizzi è bene che la divisione binaria nei vari comparti si assottigli fino a scomparire. Bisogna parlare di professionalità e competenze piuttosto che di quote, di risorse equamente distribuite piuttosto che di disparità, di normalità piuttosto che di eccezionalità.
Un mondo migliore deve essere possibile per tutte e tutti.

di Stefanina Sgambati

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